DATA: 16 Ottobre 2014
FONTE: http://www.scienzamente.com
AUTRICE: Sonia Coppola
Un astronomo dell’Università di Vanderbilt si è interrogato a proposito di una questione veramente originale, ossia come, la presenza di vita aliena, potrebbe influire sul modo in cui l’uomo vede sé stesso all’interno dell’Universo e, in particolare, su come ciò potrebbe andare ad incidere sul sentimento religioso di ogni persona.
Nel libro pubblicato da David Weintraub, l’astronomo si interroga su un rapporto davvero originale, ossia il modo in cui la presenza di vita extraterrestre possa essere vista dalle religioni e dai credenti, e come essi si commisurano con questa eventuale presenza. Secondo Weintraub, in America sono molte le persone che credono nella vita fuori dalla Terra: su circa 6 mila persone intervistate, sono il 37%, e di questa percentuale il 55% sono atei, il 44% musulmani, il 37% ebrei e il 32% cristiani.
In particolare, i cristiani più avvezzi nel credere negli alieni sono coloro i quali interpretano la Bibbia letteralmente: gli avventisti del settimo giorno, ad esempio, credono che gli uomini discendono da Adamo ed Eva, ma non hanno problemi ad ammettere la possibile esistenza, su altri mondi, di vita. In genere, afferma l’astronomo, vi è una corrispondenza tra le religioni fondate tra il 1700 e il 1800 – come i mormoni, gli avventisti o i testimoni di Geova – e coloro i quali accettano la presenza di alieni, in quanto, in quell’epoca, era molto diffusa la tendenza nel credere nella vita extraterrestre.