DATA: 19 Marzo 2014
FONTE: http://www.blitzquotidiano.it
AUTRICE: Maria Benedetta Errigo
TORINO – La Abbazia di Lucedio, a Trino Vercellese, è avvolta dalla fama di ospitare presenze demoniache. E non è solo la leggenda dello Spartitot del Diavolo, di cui si è già scritto.
Si ricorda anche il mito, ad esempio, della “colonna che piange”, ancora oggi visibile all’interno della Sala Capitolare. E si dice anche che, nelle nebbie basse che circondano la cittadina, si vedano delle figure evanescenti che camminano, forse i fantasmi dei monaci.
Quanto allo spartito demoniaco, si dice che esso sia nascosto dentro la abbazia di Lucedio e che lo abbia scritto il Diavolo in persona. Della vicenda parla ampiamente il sito dell’Associazione speleo archeologica per la ricerca, lo studio e la tutela di ambienti sotterranei artificiali Teses.
Luigi Bavagnoli, creatore e presidente dell’Associazione, è andato a investigare di persona. Tutto parte alla fine del Seicento, quando una maledizione si abbatté sull’Abbazia:
“Nel 1684 venne evocata una presenza malvagia, nei pressi di un vicino cimitero, a metà strada tra l’abbazia di Lucedio e la Grangia di Darola. Gli incantatori che operarono la magia persero il controllo del demone che, per farla breve, si impossessò delle menti degli abati di Lucedio. Essi, votati al demonio, diedero inizio ad un periodo di soprusi, abusando del potere spirituale e temporale del quale erano investiti.
Fu un periodo che durò 100 anni, quando il Papa, nel 1784 mandò un “esorcista” da Roma, che, dopo aver affrontato e vinto il maligno, lo rinchiuse nelle cripte dell’abbazia, facendo deporre le mummie degli abati su dei seggi disposti a cerchio, a protezione della presenza malvagia. L’abbazia venne secolarizzata ed i monaci dispersi. La leggenda prosegue. Come ulteriore garanzia dell’incarcerazione del demone, venne composta una musica, conosciuta come “Spartito del Diavolo”. Un brano che, secondo i racconti popolari, avrebbe avuto proprietà magiche ed esoteriche.
Suonato in un verso avrebbe rafforzato il sigillo di protezione, in senso contrario, avrebbe liberato il demone”.
Questo spartito sarebbe custodito nel Santuario dell’Abbazia della Madonna delle Vigne a Lucedio e questa leggenda ha lasciato il segno anche nelle tradizioni popolari.