Per tutta la giornata di ieri fu argomento dei discorsi di ogni ordine di cittadino una strana notizia: la scoperta cioè di un cadavere, in una cassa che veniva spedito per ferrovia, tagliato a pezzi. La notizia non poteva essere più emozionante e perciò appena divulgatasi per città fece si che molti, moltissimi anzi, accorsero alla stazione ferroviaria per ben sapere le cose, e, se possibile, de visu accertarsi del grave fatto. Intanto le più strane, le più strampalate dicerie correvano, poiché la notizia, passando di bocca in bocca, travisata, gonfiata aveva assunto delle proporzioni veramente colossali.
Ora e noi narrare le cose come veramente sono, e come, pel momento almeno, appaiono, sfrandandole d’ogni cornice di cui la fantasia dei favoleggiatori vollero ieri, in modo veramente allarmante, circondarla.
Premettiamo che, fino a prova contraria, pare proprio che si tratti di un delitto, del fatto di cui ci occupiamo; ma la scoperta del fatto non avvenne qui a Piacenza ma bensì a Torino.
Per le informazioni da noi diligentemente assunte possiamo esporre il fatto, che tanto commosse ieri la cittadinanza, come, secondo le più attendibili probabilità, sarebbe avvenuto.
Le cose dunque starebbero così.
A Torino, circa una quindicina di giorni fa, assieme ad altro bagaglio, arrivava una cassa proveniente da Monteleone di Calabria, sulla quale era questa scritta: Carne salata. Indirizzo il quale era certamente immaginario, poiché chi doveva rispondere a quel nome non fu trovato, ne’ alcuno si presentò mai a ritirare quella cassa, stava sulla medesima.
Dopo essere rimasta quella merce in deposito nei magazzini delle ferrovie a Torino per alcun tempo, siccome mandava un forte odore come di carne avariata, e non vedendosi nessuno che si presentasse a ritirarla, nacquero naturalmente dei sospetti e fu fatta avvertire l’autorità giudiziaria.
Questa intervenne e fatta aprire la cassa vi avrebbe rinvenuto una testa e il busto, in incipiente putrefazione di un uomo di circa trent’anni.
Venne, s’intende, telegrafata la cosa all’autorità del luogo di provenienza della cassa cioè Monteleone, e fu aperta un’ inchiesta.
Questi resti umani intanto furono, per esser osservati, collocati in un vaso di alcool e spedito da Torino per corrispondenza, cioè scortati da carabinieri, a Monteleone. Ieri l’altro a sera giungevano alla nostra stazione ed erano ricevuti in consegna dai carabinieri di qui, i quali dovendo nella notte quei resti umani rimanere fermi a Piacenza, per proseguire poi ier mattina per la linea di Bologna, venivano portati nella caserma S. Andrea.
Ora certamente qualcuno addetto alla stazione, avendo saputo che era giunto il cadavere di un uomo tagliato a pezzi e quindi probabilmente assassinato, avrà raccontato la cosa; e la notizia, come si disse, passando di bocca in bocca venne, come succede sempre, travisata. Questa versione del fatto che venne data a noi circa quei resti umani viaggianti, i quali, è quasi certo, non c’è dubbio formino, formino il corpo d’un reato.
Nessuno con precisione per ora sa dire di che reato si tratti e quando esso avvenne.
ANCORA DELL’UOMO A PEZZI CHE VIAGGIA IN UNA CASSA PER FERROVIA IL MISTERO E’ SVELATO Libertà 08 Maggio 1894
Circa il fatto della misteriosa cassa contenente i resti umani, e viaggiante per ferrovia da Torino a Monteleone Calabro, possiamo dare altre informazioni. La cassa era in legno di abete, avente le dimensioni di centimetri 40 per 50 e portante questa scritta: << Cassa contenente visceri umani formanti corpo di reato a carico della Massari-Amorosi diretta a Monteleone di Calabria presso il giudice istruttore di quel tribunale. >> Contiene dunque dei visceri conservati nello spirito, ed antisettici, già mandati a Torino per un esame scientifico, da servire di base ad un’istruttoria, ed ora ritorna al luogo d’origine a Monteleone ove il delitto fu compiuto. Nella sua peregrinazione si è fermata sei giorni a Torino, cinque ad Alessandria ed uno a Piacenza. A Bologna è giunta scortata dai carabinieri domenica alle 12,10 e fu trasportata alla legione dei carabinieri in via Fossato, per attendere il giorno di corrispondenza ordinaria e proseguire il suo viaggio per Monteleone Calabro. Partirà da Bologna il giorno 9 ( domani ) col treno 713, e sarà scortata dai reali carabinieri sino ad Ancona, ove sarà presa in consegna da altri. Il fatto quindi non ha nulla di strano e avviene spesso il caso di queste traduzioni di corpi di reato.
Elvio FiorentiniQuesto sta a significare che nel 1894 era prassi comune inviare parti di cadavere da una parte all’altra dell’Italia, come plichi ordinari. Un pochino meno normale era dimenticare parte dei cadaveri in Stazione!