ORIGINE: CASISTICA UFOLOGICA – CAPELLI D’ANGELO – FENOMENOLOGIA
Viene così definita, in alternativa al termine più pittoresco di CAPELLI D’ANGELO, una sostanza fibrosa composta tra l’altro da boro e silicio, calcio e magnesio che in alcune occasioni si sarebbe depositata a terra scendendo dal cielo a seguito di un passaggio di UFO. Sono diversi gli episodi ricollegabili tra i gli avvistamenti di “dischi volanti” e le “nevicate” di bambagia, ed alcuni anche assai remoti nel tempo e pertinenti a quella branca ufologica definita CLIPEOLOGIA o ARCHEOLOGIA SPAZIALE. Alcuni ricercatori addirittura ipotizzano che la mistica MANNA che nutrì il popolo di Israele nel Esodo Biblico, null’altro fosse che bambagia silcea prodotta dal passaggio di UFO avrebbero favorito gli israeliti in fuga dal Faraone. Dimenticando, però che gli israeliti, stando ai Sacri Testi, si nutrirono di tale manna, e che, ipotizzando pure tutta la fame di questo mondo, mangiarsi una poltiglia macromolecolare composta da silicio, calcio e boro, oltre che a essere per nulla nurtiente, secondo me, potrebbe risultare anche un po’ “velenosa”. Ma lasciamo aperta l’ipotesi ad ventuali approfondimenti. Sta però di fatto che in tempi molto più recenti vi è stata, e proprio in Italia, una imponente “nevicata” di questi filamenti subito dopo il manifestarsi di un imponente ondata di UFO. Mi riferisco al “FLAP” ( ondata di avvistamenti UFO ) avvenuta in Toscana e più precisamente a Firenze e Sesto Fiorentino nell’Ottobre del 1954 dove si videro volare più UFO che anatre migranti. Alcuni campioni di queste composizioni fibrose risultanti notevolmente resistenti, secondo alcuni, alla meccanica, alla trazione e alla torsione, ma assai volatili se esposte per un certo periodo all’aria, vennero analizzate dal Laboratorio del Gabinetto di Chimica dell’Università Fiorentina, dove appunto risultarono essere composte come sopra descritto.
L’ipotesi che allora venne sostenuta è che si potesse trattare di una sorta di vetro borosiliceo.