Cosa c’è di strano? La diorite è una roccia estremamente dura e di difficile lavorazione. Nonostante ciò, alcune pietre mostrano delle incisioni o delle perforazioni della roccia di altissima precisione, perfettamente rettilinee e sottili, oltre che parallele. Alcuni intarsi sono spessi nell’ordine di decimi di millimetro, cosa estremamente difficile anche al giorno d’oggi. Per questo motivo, sembra improbabile che siano state fatte con strumenti di pietra o di bronzo.
Un secondo mistero si propone con riguardo al trasporto di questi enormi blocchi di pietra: le cave di granito e diorite più vicine a Puma Punku si trovano a circa 60 Km di distanza dalla città. Stupisce parecchio come abbiano potuto trovare il modo di trasportare blocchi da 130 tonnellate attraverso il deserto boliviano.
Infine, la circostanza che suscita maggiore curiosità anche negli scettici, è che non sono state trovate prove di scrittura nella civiltà di Tiwanaku, ma una costruzione così complessa che prevede un preciso sistema di assemblaggio dei blocchi, doveva per forza prevedere un progetto scritto. Com’è possibile che un popolo che non aveva ancora scoperto la scrittura, sia stato in grado di costruire tutto ciò?
Tutti questi interrogativi irrisolti hanno favorito la nascita di teorie che vedono in Puma Puncu la prova tangibile dell’esistenza degli alieni. La più nota si chiama “teoria degli antichi astronauti” e sostiene che gli alieni siano entrati in contatto con le antiche civiltà, influenzandone le conoscenze. Forse è un po’ azzardato, ma di certo è un’ipotesi che affascina.